Segreti

in tutto il nostro settore umano, di lavoratori del web (o come diceva strelnik “bit-workers” ) nella caverna dei SEO parlare di segreti è come vestirsi da clown e ballare la rumba per allietare chi osserva: cioè un’enorme rottura di palle.

Ci sono una serie di status quo della bugia che tra tecnici davvero non sono tollerati, sono come i taboo di quando sei piccolo in famiglia e non riesci a parlare di sesso coi grandi, anche se sai perfettamente di cosa si tratta. I SEO si annoiano facilmente, sono pieni di segreti, fanno un sacco di soldi (alcuni) e ti guardano silenziosi (o meglio ti lurkano silenziosi) aspettando che per sbaglio o per fare freemium tu ti metta a scrivere qualcuno dei tuoi segreti.

Ora, io di segreti ne ho molti, la maggiorparte dei quali inconsapevoli (dato che sono uno dei fieri rompi palle dietro a filosofie dedicate alla trasparenza e al dire tutto il dicibile a costo di rompere le palle, appunto, o di perdere un lavoro perchè prima devi scrivere quel post importantissimo sul blog). La mia ricerca personale infatti va nella direzione del mettere assieme i segreti di questi SEO, e pubblicarli, per il gusto di vederli affannarsi alla ricerca di nuovi segreti (alcuni piccoli sprazzi mi sono riusciti al SEO Camp 2010, spero di riuscire meglio presto).

Ora di quali segreti si stia parlando, per me e per alcuni di voi è chiaro: parlo dei segnali per il posizionamento, anche Rand ci ha fatto un post qualche giorno fa, cercando di riassumere per grandi aree i movimenti tecnologici e filosofico/concettuali dietro alle modifiche imposte agli algoritmi dei motori di ricerca negli ultimi 10 anni.

Ora se sei quel genere di persona che si chiede ancora “ma come? sono scemi a pubblicare questi segreti?” ti do una risposta semplice: no. non sono scemi, stanno facendo link building. E infatti se noti anche io ti ho linkato il post di Rand, e lui è contento perchè questo link va in homepage sul mio sito, che per alcune parole chiave competitive (tipo SEO) è in prima pagina su Google da qualche anno (almeno fino a quando non mi cacciano a forza di soldi e calci nel sedere).

Ah, mi stavo dimenticando la news del giorno, sta passando una nuvola radiattiva sopra l’italia, non lo trovate eccitante? Ovviamente si sono sprecate le parole di esperti nazionali che ci ricordano l’assoluta innoquità della nuvola radiattiva, ora ha già scritto un post beppe grillo, quindi il mio argomento del giorno è finito.

Ricapitolando: cosa ti ho detto di utile fino ad ora?

(hei amici! questo era un H3 usato male, prendete nota!) Niente mi sono solo sfogato. E aspetta, non ho finito!

Insomma Peldi l’ho rivisto stamattina (non dal vivo, non sono così figo)… in un video di un’ora che ho visto quasi fino alla fine, e leggevo anche su di lui si diceva “maniaco della trasparenza radicale” e storie così. Poi giustamente ha fatto una slide con tutte le volte che lo hanno citato, compresa una volta (storia spettacolare al min. 33.10 del video) in cui lo scrittore del libro “le scuse perfette” cita Peldi. Peldi ti capisco quando dici “ho scritto il blog per fare chiarezza verso me stesso, e ora mi citano come un caso positivo di trasparenza totale“, fattene una ragione solo il loro comodo… o meglio Link Building. Ti citano perchè fai comodo al tema che stanno trattando, tema che li porterà a capo del mondo un giorno. Sono manipolatori, così come ogni SEO che si rispetti, insomma come me.

E quando non ti manipoliamo? E’ solo perchè non ti abbiamo letto, o perchè non fa comodo scrivere in prima persona sui tuoi commenti, o perchè abbiamo paura che ci fai la makumba SEO se scopri la nostra esistenza, di persone vere con un lavoro, un mutuo e una famiglia più o meno disastrata magari come va tanto di moda.

veniamo alla parte importante:

Quali segreti ci restano?

si perchè non so se ve ne siete accorti, i soldi del nuovo millennio sono i segreti. per i motori di ricerca i soldi stanno nell’accorta organizzazione dei contenuti nel web, che poi vengono masticati da motori semantici e restituiti in fila a seguito di richieste tramite parole di ricerca. E chi vuole solo comunicare i propri contenuti? Le università non pubblicano nemmeno le tesi di laurea per paura che qualcuno rubi i loro segreti… così sui motori di ricerca ci finiscono ciarlatani (tipo me) che non sono neanche laureati eppure sono pieni di segreti da condividere, magari scritti anche male… ma pubblici.

Per il social network i segreti sono tutto ciò che genera pageview, e roba che tendenzialmente anche solo 20nt anni fa avrebbe messo in imbarazzo chiunque, dalle preferenze politiche dichiarate apertamente alle foto delle serate in discoteca bevendo alcool, fino all’apoteosi dei piedi sporchi di zuckerberg (per chi non avesse seguito le news dell’anno scorso a riguardo, foto postate per “sbaglio”).

Per gmail le vostre email segrete sono un’occasione per pubblicare annunci correlati da far pagare un tanto al clic (una volta si diceva un tanto al kilo, simpatico èh?)

per voi, quali sono i segreti? Chiedetevelo e sappiate che nei prossimi anni tutti, sul web, vorranno farci soldi. E sappiate anche che state contravvenendo tutte le principali regole di internet. E col link a encyclopedia dramatica mi sono giocato ogni credibilità residua. Residua in chiunque non sa perchè goatseo si chiama goatseo, ovviamente. E la credibilità che ho per google? Ovviamente questo post è anche un test, se mi vedete ancora in prima pagina la settimana prossima traete le vostre conclusioni 🙂

Google Blacklist

Si, forse stanno esaurendo i segnali di controllo per stabilire i posizionamenti, e aggiungono l’esclusione diretta dei risultati da parte degli utenti. Gli effetti della Google Blacklist potranno voler dire guerra diretta tra competitor: cercheranno consenso, faranno X sui siti altrui come oggi fanno clic sulle adwords altrui. Un’altra occasione per osservare gli immensi esperimenti di Google che cerca di far leva sull’intelligenza collettiva per offrire servizi “migliori”. Sulla soggettività intrinseca nel concetto di “meglio” e “peggio” ovviamente siam tutti di fronte alla scatola nera dei misteri.

La giornata tipo di un SEO

Oggi ho trovato questo video che secondo me rappresenta appieno la sensazione di essere un SEO oggi:

Togli l’acqua e la figosità di essere un surfista. L’emozione e la tenacia di andare sotto centinaia di volte, e la determinazione per tornare a galla ogni volta solo per cavalcare un’onda… per qualche secondo: praticamente la mia giornata di SEO.

Sto scrivendo l’introduzione per un corso SEO che mi hanno chiesto di aprire a Roma, e credo proprio che ci sarà questo video.