Che i commenti facciano SEO lo sappiamo da tempo, ma ora la novità (che sembra essere qui per restare) è rappresentata dalla discesa in campo di colossi del calibro di ENI che si mettono a litigare nel tribunale sociale di Facebook, per un pugno di likes… e proprio accanto ai bulli di periferia che scrivono in maiuscolo per darsi un tono.
Vi porto questo esempio perché mentre la visibilità in TV tutto sommato resta patrimonio del suolo italiano, la visibilità sui social verrà monetizzata principalmente da Facebook, sul quale si sta svolgendo questo interessante botta e risposta tra il/la/lo social media manager di Eni (che immagino avrà avuto cura di documentarsi sul caso) e il/la/lo/i/gli/le social media manager di Report.
Sembra “un giorno in pretura” e invece è Facebook. La differenza è notevole, in questo contesto sembra tutto risolversi alla velocità della luce, ogni accusa può essere rimbalzata al mittente senza bisogno di “prove”, bastano dei link, che in pochissimi leggeranno.
Tutta la discussione
Non è la prima volta che succede, infatti se cerco “eni” dentro a facebook ecco che mi viene ricordato il mitico Alberto Puliafito che qualche anno fa aveva seguito le onde mediatiche, tra l’altro per una vicenda molto simile.
E qui finalmente arriviamo a noi. Guardate quali annunci adwords sta comprando Eni in questo momento, pur di far sentire la propria voce a chi si sta informando dei fatti?
Quando una persona clicca sugli annunci pagati da Eni, Google emette fattura (dall’Irlanda). Quindi chi ci guadagna? Anche in questo caso ci guadagna una multinazionale con sede legale negli Stati Uniti e sede fiscale… bho?
Il ruolo degli spettatori
- Su Google restiamo spettatori con 2 poteri principali: la pageview e il click.
- Su Facebook possiamo anche aggiungere commenti IN MAIUSCOLO, fare like, ricondividere disturbando le “timeline” altrui che oggi di sicuro non erano interessate all’ennesimo caso Eni.
- Sui blog possiamo dire quello che ci pare, ma in fondo i nostri blog sono “trovati” solo se si posizionano su Google o se sono ricondivisi su Facebook.
- In azienda di queste cose, non si parla perchè in fondo è poco più che gossip (ameno che non siano aziende partecipate da Eni), il titolo in borsa di Eni non ha fatto una piega.
Il ruolo degli editori italiani
- Cercare visibilità ovunque essa sia
- su Facebook taggando a più non posso
- su Google pubblicando news col bel titoletto
- coi metadati inseguendo le fake news
- Tutto qui. Davvero agli editori non si chiede molto al giorno d’oggi.
Il ruolo di Facebook
- Farci sentire sicuri, informati, socialmente utili e aperti verso le minoranze (parole di Zuck)
Il ruolo dei tribunali
- mi piacerebbe capire quale sarà.
Prima o poi ce la farò.