Canonical URLS, no grazie

L’ho sempre sospettato, poi due giorni fa le ho provate e taac, per la keyword “seo” dal sesto posto al 12° in due giorni. Treno diretto per la seconda pagina in arrivo! Sapevatelo, farà un piacere a Google sapere le url canoniche, ma a me personalmente m’han fregato.

Sono disponibili anche le url canoniche cross- dominio (per oggettivare una risorsa quando duplicata).

Update 2011: dovendo passare per forza di cose a WordPress 3 che monta di default l’aggiunta di rel canonical, riprovo a seguire le linee guida (il redirect però l’ho lasciato disattivo per ora).

simone
appassionato di seo, linked open data e ambiente

3 Comments

  1. aggiornamento: a distanza di altri due giorni, rimosse le url canoniche, rieccoci in prima pagina. Un duplice caso? Occam insegna.

  2. Secondo me l’oscillazione che hai visto in serp è semplicemente stata un’avvisaglia di quel cambio abbastanza significativo (ma in tuo favore però) che stava per verificarsi. A volte quando si perdono 10 o 20 posizioni … paradossalmente può essere un segno positivo. Mi è capitato in varie occasioni di vivere una breve altalena come quella descritta, ma nei casi migliori – dove cioè nulla poteva far pensare al peggio – i cali preludevano ad un miglioramento successivo – e significativo – di un pregresso posizionamento.
    Occam con un diverso taglio di capelli?

    I canonical mi sembrano e mi sono sempre sembrati abbastanza innoffensivi: utili se hai siti con duecento parametri… ma abbastanza trascurabili nei siti con una struttura delle url già buona (come forse in wordpress, direi). Il punto è che a volte – lo dico spesso al mio amico PsYCHo – occorre avere sangue freddo di fronte alle idiosincrasie algoritmiche di mister G.
    Faccio una provocazione?
    GG sta per ‘promuoverti’, ma per ‘testarti’ fa scendere leggermente il tuo sito, prima di farlo.
    Per vedere cosa fai in caso di ‘discesa’? Per spiare le tue reazioni? Forse, perchè no…
    😀
    …ma al di là di tutto stiamo parlando di un algoritmo. Forse ha di queste ‘vibrazioni’. Ma per quanto sensibile sia non sono sicuro che i vari piccoli accorgimenti – presi singolarmente – possano giustificare più di troppo ‘movimento’.
    Cioè: un conto è se il sito è tutto spaghetti-code, allora ok. Ma se il sito è ottimo e in forma, come il tuo, non credo che possa bastare l’ultimo tag della famiglia per giustificare sommovimenti evidenti (in positivo o in negativo). Secondo me per le chiavi ‘secche’, al di là di un codice più o meno pulito, contano di più i testi on page e soprattutto il networking che si fa offsite.
    A fronte di carrettate di link in ingresso cosa conta un canonical? WordPress è una bella fuoriserie, come codice.

    Poi non è che io abbia nessuna esperienza sui canonical in quanto tali, nè ci tengo a difenderli.. anzi, forse nemmeno li uso (sui blog forse sì, ma in generale non me ne sono mai preoccupato più di troppo).

    🙂

    Quindi se li banni dal tuo sito è ok, il w3c non ci paga per usarli, purtroppo.

    😀

  3. Confermo anch’io questo sospetto! ho provato ad usare i tag canonical introdotti recentemente da Mr G. e ho notato un peggioramento sensibile nelle serp con le mie keywords più forti. Ciao

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