Tra intelligenza emotiva e grandi moli di dati (e niente ricerca sociale per ora)

Nonostante il titolo completamente “off news” la novità di oggi è che Daniel Russel (uno degli scienziati che a Google studiano il modo in cui noi poveri umani cerchiamo) ci introduce la nuova funzionalità di Google per scremare la pagina dei risultati (SERP) sulla base della complessità del linguaggio utilizzato, che con l’aggiunta di un po’ di neolingua e “messa nei panni altrui” han deciso di chiamare “reading level”.

Dopo l’annuncio di dicembre sulla possibilità di capire il “sentiment” Google ci fa intravedere la punta dell’iceberg delle possibilità attuali offerte dalla comprensione “per le macchine” che la semantica applicata alla statistica offrono. E pensare che devo ancora trovare uno strumento per guardare e capire le moli di dati imposte dagli studi sulle code lunghe di parole chiave in ingresso su siti internet commerciali (e-commerce)… gli strumenti di Google continuano a farmi gola lasciandomi insoddisfatto (per chi si è perso gli ultimi 6 mesi di questo blog: mi piacerebbe vedere API per esportare i loro dati e i loro punti di vista secondo le filosofie linked open data). Ah! Se solo avessi la lucidità per studiarmi il blog di Avinash!

Anche se per ora il calcolo proposto nella catalogazione dei livelli di difficoltà sembra ricordare da vicino il semplice conteggio del numero di parole “tecniche” e relative somme delle presenze di parole “poco comuni”, le domande mi partono a raffica. Quand’è che il Google ci insegnerà a capire quanta intelligenza è stata messa in un testo? E quanta emotività? Per ora sembra ci si debba limitare a supporre, e come sappiamo tutti, non si può.

E dove stanno gli open data oggi?

E quando li vedremo tra i risultati delle ricerche? Si questo paragrafo sugli open data non centrava molto col resto del post.

I motori di ricerca sociali

che le menzioni pubbliche di Facebook facessero parte dei segnali di Google lo sappiamo da almeno 3 mesi, che la ricerca sociale sia una realtà lo sappiamo da almeno 3 anni, eppure Arrington s’inventa palle sui pericoli in agguato.

Ricerca su facebook e Twitter

Ci voleva una terza parte per fare un motore di ricerca per i post su facebook? a quanto pare si!

  • Social Searching permette (da loggati) di cercare tra i messaggi propri e degli amici.

Google e le modifiche manuali ai risultati delle ricerche

  • “At Google we do not manually change results.” –Udi Manber, Google VP in Charge of Search Quality, April 16, 2008, in Popular Mechanic
  • “Our third philosophy: no manual intervention…The final ordering of the results is decided by our algorithms…, not manually by us. We believe that the subjective judgment of any individual is…subjective, and information distilled by our algorithms…is better than individual subjectivity.” –Amit Singhal, Google Fellow in Charge of the Ranking Team, 2008, on The Official Google Blog
  • “[O]ur search results are generated objectively and are independent of the beliefs and preferences of those who work at Google” —Lucinda Barlow, Head of Corporate Communications for Google Australia, 2010
  • “‘Don’t be evil’ [means] providing our users unbiased access to information.” –Google Code of Conduct as provided to investors (first paragraph)
  • “[O]ur crawl process is completely automated; we don’t … manipulate search results by hand.” —Google Web Search Help
  • “Google’s search results are solely determined by computer algorithms that essentially reflect the popular opinion of the Web. Our search results are not manipulated by hand. We’re not able to make any manual changes to the results.” —David Krane, Google spokesman, 2004

“we inserted as Google’s top result a unique (real) webpage which had nothing to do with the query” Amit Singhal, Google Fellow sul Google Blog, 2 febbraio 2011

PS. della spystory Bing copia Google non mi importa nulla, anche perchè sarebbe meglio pensare a Baidu. Grazie a Edelman che sono anni che raccoglie le affermazioni dello staff di Google riguardo alle modifiche manuali ai risultati delle ricerche (se ne parlava anche su Blogoscoped nel lontano 2006).

per quanto riguarda la discussione dei portavoce non ufficiali delle varie Google e Microsoft, confermo che Twitter è scomodissimo per i flame.

Stare tutti nello stesso pianeta senza lanciarsi pietre addosso sembra veramente difficile. Un giorno mi piacerebbe fare un bello studio sulla retorica online e relativa influenza misurata sugli audience. chissà! Per ora l’unica cosa che capisco di certo è che non appena si esiste online, si può essere strumentalizzati per gli scopi di qualcun altro.

i commenti sono essenziali per il SEO sui blog e sono un altro modo di dire “user engagement”

ciao amici! Col consueto stile aperto che goatseo non vi fa mancare ecco la news che fa capire ai motori di ricerca che questo post parla di roba contemporanea: Matt Cutts cel’ha fatta a farsi approvare una bella modificona all’algoritmo per cui verrano maggiormente penalizzati i siti che copiano contenuto. Questo sarà solo uno dei 10.000 blog a linkare Matt oggi (visto che tra l’altro l’ha anche linkato il mio guru del multimedia) tuttavia so che i fighi tra voi che leggono questo sito evitano accuratamente di seguire il blog di Matt, soprattutto da quando ha iniziato a raccontare di quanto è bello andare sul kilimangiaro.

come mi fa notare anche la discussione su quora, chissenefrega delle modifiche all’algorimo (se Altavilla sta leggendo gli verrà un colpo) , a noi interessa imparare dalle user experience (anche perchè per tot cose se non hai la testa da smanettone non riesci a capirle, parliamoci chiaro è lo stesso motivo per cui mi piace WordPress, cioè perchè mette una pezza ai miei limiti di programmatore) , giusto?

Allora come diceva l’autore del Cluetrain manifesto (lo ripeto in continuazione, probabilmente perchè averlo letto 10 anni fa mi ha condizionato al punto da averlo ancora tra i principali pensieri che faccio prima di compiere qualsiasi azione sul web*) i mercati sono conversazioni (a rileggerlo mi viene un po il mal di mare, ho esagerato l’ho scritto un’altra volta! cheppalle). Ora ipotizzando che voi vogliate sopravvivere nel mercato, diventa essenziale creare una conversazione. Cioè avere persone care a cui parlare, motivo per cui gli amici son sempre i primi a commentare sui post interessanti, però lo fanno in privato via email e quindi i post spesso restano vuoti o senza dialogo con l’esterno giusto? Allora vediamo di convincerli che Google ci era già arrivato.

infatti anche per il SEO avere commenti è essenziale ecco i miei 10 personali perchè:

  1. i commenti contengono parole che non avresti mai immaginato (che verranno indicizzate assieme alle tue)
  2. i commenti ti danno idee su cosa scrivere la prossima volta
  3. i commenti completano l’autorevolezza semantica percepita dai motori di ricerca
  4. i commenti ti fanno capire quando un post è vivo, anche dopo anni (se guardi le statistiche dei commenti ricevuti nel tempo)
  5. i commenti ti fanno capire dove si sposta la conversazione
  6. i commenti ti danno credibilità agli occhi dei nuovi lettori
  7. i commenti ti danno la sensazione di onnipotenza perchè, anche se li pubblichi sempre ti senti comunque figo a doverli “moderare”.
  8. i commenti ti fanno imparare come si gestisce una critica in pubblico (se abbiamo la fortuna di riceverne)
  9. i commenti sono la differenza tra un sito con gente vera e un sito fatto di contenuti copiati tipo scraper
  10. i commenti reali sono contenuto unico (cioè oro nel contesto SEO)

detto questo su google ci sono già decine di blogger che hanno scritto interessanti articoli sui 10 migliori modi per coinvolgere gli utenti e fargli scrivere commenti nel nostro blog, se riuscite a tirarci fuori qualche strategia utile scrivetemela, in cambio vi svelo un segreto.

la concretezza che fa la differenza: chi già sa tutto e si concentra ora sul far anche soldi

domande che vi faccio: come date soddisfazione? come premiate? quora l’ha già capito, facebook l’ha già capito, yahoo answers ci era quasi arrivato, e stackoverflow e getsatisfaction ci hanno anche fatto business… e io stanotte ho dormito poco ma ancora non c’arrivo.

* la nota su David Weinberger: in realtà m’è venuto in mente solo recentemente dopo che ho visto che il buon Montemagno prova a vendere i filmati di superstars del web invitate a parlare alla sua convention costosissima (alla faccia delle conversazioni e del web aperto, ragaz se c’è da far soldi fanculo derive opensource ok?) Monty se stai leggendo per piacere metti i video su youtube!