Organico… quanto vale ancora una prima posizione?

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Questo mondo di Google si sta delineando in modo chiaro. Hai i soldi? Cacciali in faccia a Google. Non hai i soldi o vuoi cercare strade alternative? Sorry, se sei in ambito commerciale non c’è spazio per te. Questa sopra è la SERP in cui lotta NerdGranny da 4 anni. Avete un prodotto ergonomico da vendere? Fate prima a pagare google piuttosto che a posizionare un sito nuovo. Probabilmente dovrebbero anche aggiungere un tasto “+” aggiungi il tuo prodotto qui. Hai voglia ad ottimizzare quando ti picchiano dentro migliaia di euro su AdWords, ogni giorno.

Notate prego anche le foto dentro AdWords, faranno uno sproposito di clic, scommettiamo?

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In altre parole, tutta la speranza è su google immagini, ma durerà poco, il tempo di lanciare i flussi di google shopping anche su adwords e bye bye 🙂

Pirati

I pirati moderni sono carichi di soldi, organizzano “campagne” e prendono d’assalto AdWords (i miei competitor attuali si stanno presentando anche con siti tradotti in modo improbabile, chissà che impressione fanno a prospect). Google incassa, ma fino a quando durerà la credibilità del brand stesso di Google? Bing dice non molto.
Su altre sponde, Facebook ha dichiarato di recente d’aver raggiunto il miliardo di utenti attivi, tra i quali molti giovani che vivono sulla loro pelle (cioè in modo istintivo) gioie e dolori dell’Edge Rank… un modo semplice per ricevere traffico e attenzioni che Google ancora si sogna.

dati

Posto che sulla parola chiave in oggetto non mi si schioda da 2 anni, dall’introduzione dei nuovi banner grafici di AdWords ho registrato un calo del 8% sul CTR (keyword secca) e un calo del 10% sulle conversioni (sempre su keyword secca, sia anno su anno che mese su mese).

nuovo template del feed di google shopping via adwords

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Un’altra bella idea della nuova implementazione di google shopping dentro AdWords è la versione senza testo, con navigazione al 100% fatta da immagini e prezzo. In questo caso si vede un popup al mousehover, che spesso non si fa in tempo a vedere dato che si clicca sulle immagini. Con questa versione degli annunci pubblicitari è anche difficile quindi per l’utente comune capire chi sia il venditore prima di essere portati effettivametne sul sito del negozio.

simone
appassionato di seo, linked open data e ambiente

16 Comments

  1. Ciao,
    condivido a pieno!
    Non mi piace per nulla questa deriva legata “a chi più spende, vince! …e se non hai soldi rimane ben poco!”
    Non mi piace che questa deriva possa coinvolgere e/o contaminare anche altri settori (c’è in corso una discussione su qualcosa di simile in questo momento anche sul blog TagliaErbe!)… Io ho sempre sognato e voluto un internet (almeno questo!) meno “corrotto” dalla pre-potenza dei soldi, ma parecchi segnali mi stanno facendo preoccupare non poco…
    Io spero di cuore di sbagliarmi!

    E comunque sono contento di aver letto un punto di vista affine…
    Grazie,
    ciao!
    Francesco

  2. Intervento che ti sbatte in faccia ciò che pavento da un po’.

    Gioie/dolori dell’Universal Search fra immagini e video che portano a chiedersi: quale utilità poi per i prospect? Dipende dalla nicchia certo, ma se Google sbaglia chi lo corregge?

    Chi correggerà il grande correttore? (cit.)

    Ma soprattutto: chi crede più alla favola del Web per tutti? Hai più budget a disposizione?
    Dominio totale: adwords, adwords, adwords, adwords e organico per non lasciare le briciole.

    Mi è capitata una SERP questo weekend all’ICT Forum che presentava fra ads, sito ufficiale e rivenditori, una realtà che dominava la nicchia in virtù della propria forza offline e di budget.

    La domanda è stata: come mai? La risposta più ovvia: per tagliare i competitor.

    Ma noi pensavamo Internet fosse libero “free” (che in italiano è traducibile anche come gratis).

    E no, chi più spende meglio spende (cit.)

    Come muoversi in una realtà costellata di PMI e cercare di far capire il valore aggiunto del Web? Questa è la sfida di ogni giorno.

    Domande su domande a cui Google sta dando risposte precise: noi siamo una Inc., lozers!

  3. La mia visione e’ un filo meno pessimistica e si basa su un po di assunzioni:

    1. L’epoca del guadagno su Web per tutti (se c’è mai stata) e’ finita da u. Bel pezzo
    2. Il web e’ ormai maturo per distinguere (e premiare) i professionisti qualificati e quelli “fai da te”
    3. Le nicchie esisteranno sempre e la bravura sta nel trovarle
    4. Come in ogni mercato, il “segreto” e’ differenziare, sia l’approccio che i canali

    È’ chiaro che prima o poi si arriverà ad una saturazione/crisi delle campagne PPC, ma comunque si tratta di evoluzioni fisiologiche da cui bisogna cercare di dipendere il meno possibile.

  4. ciao Enrico, credo che il tuo concetto sia molto simile al mio, anche se detto con parole diverse. Il fatto che si cerchi di non dipendere dal pagamento del traffico ha senso per l’evoluzione di tutto internet, eppure sappiamo bene che i posizionamenti sono bilanciati alla ricerca della “qualità”. Se questa qualità una volta trovata non trova spazio tra i risultati, automaticamente volendo visite si avrà necessità di comprare questo traffico, ricadendo in quell’idea di “dipendenza”.

  5. Domanda.

    Ma allora ha senso la mega guida corso mezzo master del sole 24 ore?

  6. Bella domanda. Il discorso sul “senso” dipende direttamente dalla tua esperienza attuale. Se sei “in partenza” avere una guida introduttiva al marketing, monetizzazione e ottimizzazione (o in generale anche solo trovabilità dei siti web) ha senso. Se sei già più avanzato (per esempio sai cos’è il comando site: di google, sai capire quale delle tue URL si posiziona meglio per quali parole chiave, sai che azioni intraprendere per abbassare frequenze di rimbalzo ecc) allora in quel caso un corso generico e di infarinatura generale come quello del Sole probabilmente ti servirà poco (ed in generale non ti permetterà quel tipo di approfondimento verticale che a volte fa la differenza).

    In generale credo sia sempre vero il presupposto che se una persona è sveglia e sa “cercare” su google, si impara il 99% di quello che serve per campare con internet già online, provando i vari servizi e scommettendo parte del nostro tempo ad apprendere. Per chi ha un’alta opinione sul valore del proprio tempo i corsi sono spesso un buon impiego di denaro perchè “riassumono” molte delle cose che di solito si imparano “spezzettate”, ma anche li, dipende da che tipo di persona sei e soprattutto con quale tipo di apprendimento ti trovi meglio, se quello empirico o quello didattico.

    ciao 🙂

  7. Ciao Simone, io ho una domanda che mi sta tormentando ultimamente (leggermente off-topic con questo articolo):

    I domini .co sono più difficili da posizionare rispetto ai .com?
    Cioè, a parità di contenuti, parole chiave e nome del dominio, si riuscirebbe più facilmente a posizionare un .com rispetto a un .co oppure non ci sarebbero differenze?

    Ti ringrazio in anticipo se vorrai rispondermi

  8. Si è vero negli ultimi tempi la politica di Google può sembrare abbastanza aggressiva e sembra quasi che stia cercando in tutti i modi di spingere noi webmaster ad usare Adwords , ma anche e forse soprattutto Google+!!
    Non so se tutti l’avete notato ma l’authorship e l’importanza che viene data ad un autore verificato su Google+ è davvero notevole!
    Inoltre gli aggiornamenti algoritmici hanno completamente rivoluzionato il modo di fare Seo, per esempio la link building è completamente cambianta con l’arrivo di Penguin! Bisogna vedere come si evolverà la situazione!

  9. Avete una certa ragione, ma come sapete, il marketing funziona così altrimenti si chiamerebbe diversamente.

  10. Google è sempre stato così, pensate all’evoluzione che ha avuto, ricordate quando non c’era nemmeno gmail ?

  11. Vero che tanti utenti non sanno distinguere il risultato organico da quello sponsorizzato, specie in posizione centrale superiore. Essere primi tuttavia non conta quanto essere ovunque. Secondo un’applicazione della teoria della coda lunga alla SEO, la somma delle visite provenienti da chiavi secondarie (e ricerche speculative) è superiore a quella delle visite provenienti dalle keyword principali. In sostanza si tratta di diversificare, specificare e insistere 🙂

  12. Google è un’azienda privata che pensa agli interessi. Quelli suoi. Fa un po’ rabbia anche a me vedere SERP come quella sopra, in cui il posizionamento organico (territorio di chi è bravo) è penalizzatissimo a favore di quello a pagamento (territorio di chi ha i soldi e basta). Forse, la cosa giusta da fare è puntare sulla coda lunga, e lasciare che i ricchi si scannino per quella manciata di keyword settoriali altamente competitive.

  13. Mi tormenta una domanda: ma il ruolo di SEO continuerà a essere una professione o rischia di fare la fine del pubblcitario che negli anni ’80 guadagnava una barca di soldi e oggi è in crisi? Spero che la domanda non risulti spiacevole ma assicuro che non è oziosa. Grazie 🙂

  14. secondo me come ogni lavoro “nuovo” rischia di finire da un giorno all’altro. Ovviamente buone professionalità sapranno riciclarsi altrettanto velocemente su altri settori. In generale comunque Google sembra funzionare tutt’altro che bene, quindi per ora direi che lavoro cen’è ancora tanto.

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