Mini guida ROI per ottimizzatori junior

articolo beta e in fase di aggiornamento

Sai fare reverse engineering di com’è scritto codice e contenuto in una pagina internet? Allora hai sbagliato guida, contattami che dobbiamo collaborare.

Leggere un’altra guida sull’ottimizzazione SEO di un sito internet (codice, analisi, contenuti) per massimizzare il ritorno d’investimento per il tempo e denaro spesi non ti farà perdere tempo su quello che sai già come fare e dovresti semplicemente… fare?

Scegli cosa automatizzare e cosa fare a mano ogni giorno. Che tipo di controlli ti interessano?

  • Ti basta sapere se le visite aumentano
  • o preferisci la qualità? (iscritti, conversioni… contatti?)
  1. se ti interessa solo il numero controlla le statistiche una volta ogni 2 giorni. se ti interessa la qualità… anche 10 volte al giorno 🙂 e ogni volta che guardi le stats, agisci… non credere di aver capito qualcosa senza aver prima testato
  2. ogni tanto fregatene delle statistiche, piuttosto capisci qual’è il tuo obiettivo:
    1. vendere o far vendere? (obiettivo aumento ricavi)
    2. avere contatti nuovi? (obiettivo aumento prospects)
    3. aumentare la visibilità di un brand? (obiettivo aumento visite)
  3. ricordati sempre l’imbutone del marketing, vale anche per te.
  4. io la coda lunga la ottimizzo a istinto (ogni 2 ore vado a controllare le visite sulle landing pages che mi interessano, controllo per quali parole chiave hanno avuto successo, controllo le posizioni sul motore di ricerca e se è il caso scrivo testi nuovi, altrimenti ottimizzo gli esistenti)
  5. quante volte controlli le stats al giorno? dipende dalla frequenza e qualità dei visitatori che vuoi ottimizzare (rileggiti il punto 1.)
  6. call to actions, se non sai neanche cosa sono valle a studiare. se sai cosa sono, ottimizzale e cambiale in a/b test almeno una volta a settimana
  7. se non sai cos’è un a/b test apri analytcs di google, te lo spiegano benissimo
  8. usa alcuni dei tools automatici per un SEO
  9. contenuti: prima si embedda,… poi si linkano le sorgenti dell’info
  10. rispetta le landing pages, dai le informazioni che prometti con le parole chiave che hai scelto. sempre.
  11. mai farti fregare dalla tecnologia, usala tutta: devi avere RSS, newsletter, RDF, RDFa, microformats, embed di social networks (bastano twitter e facebook… per ora)
  12. deve essere chiaro cosa puoi fare per chi visita il tuo sito (questa è una tecnica base… ma vale sempre).
  13. copywriting: capisci ogni ambiguità della lingua in cui vuoi scrivere e usale tutte, in tutti i sensi, magari non nello stesso articolo 🙂
  14. la cultura è contagiosa: non avere mai paura di scrivere qualcosa che sai… tanto nel momento in cui l’hai capita tu è già vecchia, e quanto meno qualcun altro potrà trovare le tue idee e condividere i suoi contenuti coi tuoi, e saprai il doppio delle cose, a volte serve solo un po’ di coraggio.
  15. etica e trasparenza coi prospects, scommettici per i risultati sul lungo termine
  16. quale frequenza nell’edizione di contenuti?
    • per i prodotti di consumo: frequenza alta, provale tutte, impressiona
    • per i brand personali: solo qualità, oppure silenzio, anche per mesi, non importa.

non hai capito neanche una parola di quello che hai letto? dai un’occhiata alla mini guida SEO per principianti.

simone
appassionato di seo, linked open data e ambiente

1 Comment

  1. Utilizzare WordPress.com o Blogger è ok, però sempre che la sua direzione web non sia nomeblog.blogger.com. Questo non tanto per la SEO (anche se è vero che se il dominio coincide con una parola chiave…), ma per la credibilità del blog stesso. Comprare un dominio non costa molto e ridirigerlo sul blog non è complesso.
    Però sono d’accordo con Simone nel dire che è sempre meglio installare il blog su un proprio hosting e, se va a integrarsi in un sito più grande, che sia installato in una cartella nella root (tipo dominio.com/blog/) piuttosto che in un sottodominio (tipo blog.dominio.com/)
    Ciao

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